«Sembrerà assurdo, ma l’unica persona che ha fatto del bene a Lapo è Donato Brocco in arte Patrizia. Quella notte gli ha salvato la vita».
Gigi Moncalvo, ma un Agnelli può davvero finire così?
«Oggi non si può più parlare di famiglia in senso stretto. Di Agnelli veri ce ne sono solo 8. Tutto il resto non conta».
E cos’è che conta davvero allora?
«La parvenza, il cercare di mantenere ciò che non c’è più. L’episodio di New York è perfettamente sovrapponibile a quello del Kenia, con Edoardo Agnelli. E poi c’è la vicenda di Andrea al quale vorrebbero imporre chi frequentare. Piuttosto mi chiedo quale ruolo ha suo fratello, John Elkann».
Ma allora Lapo è una vittima?
«Finisce per esserlo. Lapo non va seguito, va protetto».
Evidentemente non lo hanno fatto allora?
«Diciamo che quanto accaduto a New York non è una sorpresa. Nella famiglia Fiat vengono “cancellati” i personaggi scomodi».
Ma come è possibile che uno come Lapo abbia problemi a trovare 10mila dollari, inscenando un sequestro?
«In effetti si tratta di una cifra irrisoria. Lapo dopo la vicenda di Torino disse “sono un idiota”. Stavolta dovrebbe dire la stessa cosa, perché i 10mila dollari rendono poco credibile l’autodenuncia per sequestro di persona».
Lapo viene considerato un «irregolare», e quindi può girare senza portafoglio in tasca..
«Lo faceva anche suo nonno, l’Avvocato, solo che lui era Gianni Agnelli e non aveva bisogno di girare con i soldi per pagare il taxi, il ristorante o i costi di una eventuale avventura».
di Enrico Paoli
Articolo originale su: http://www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/12032865/gigi-moncalvo-scandalo-lapo-agnelli-verita-edoardo-agnelli-avvocato-gianni-agnelli-.html